La pulizia di viti e cilindri di plastificazione negli estrusori e nelle presse a iniezione è una operazione fondamentale per mantenere l’efficienza del processo di produzione, prevenire la contaminazione del materiale e garantire la qualità del prodotto finale. Naturalmente è anche necessaria per una buona manutenzione preventiva.
Le casistiche nelle quali si necessita la pulizia sono principalmente due:
- Pulizia “fuori macchina”: quando si estrae la vite dal cilindro per controllarla, rigenerarla o sostituirla.
- Pulizia “in macchina”: quando si cambia produzione e colore, per cui vanno tolti tutti i residui del batch precedente prima di partire con il contaminazioni sul successivo.
Viplas esegue la pulizia di viti da residui, incrostazioni carbonizzate come fase propedeutica a controlli e rigenerazioni. A volte le visti risultano talmente intasate di materiale che senza una ottima pulizia è impossibile valutare lo stato di usura della vite.
La pulizia “in macchina” è un processo che viene effettuato presso il cliente e per la quale Viplas può fornire consulenza relativamente a fornitori di purge compounds.
Per la puliza vengono utilizzati diversi materiali e metodi a seconda del tipo di plastica lavorata e delle esigenze dell’impianto. Vediamo insieme quali sono le tipologie di materiali e metodi per la pulizia di viti e cilindri:
Materiali detergenti termoplastici (purging compounds)
I purging compounds sono materiali specificamente progettati per pulire le macchine durante i cambi di produzione o dopo fermate prolungate. Questi materiali possono essere utilizzati mentre l’estrusore è ancora in funzione, senza dover smontare le parti.
Caratteristiche:
- Elevata compatibilità termica con i materiali plastici da rimuovere.
- Capacità di rimuovere residui carbonizzati e contaminanti.
- Utilizzati sia per materiali amorfici (come ABS, polistirene) che semi-cristallini (come polipropilene, polietilene).
Tipi di purging compounds:
- Meccanici: Contengono additivi che aumentano la frizione e abrasione, rimuovendo meccanicamente i residui.
- Chimici: Sfruttano reazioni chimiche per degradare i residui di plastica.
- Ibridi: Una combinazione di meccanico e chimico, per una pulizia più efficiente.
Esempi di prodotti utilizzati comunemente per eliminare i residui durante i cambi di colore o materiale: ASACLEAN, Z CLEAN®, Bamberko®, Ultimax®, DPE®, Purgex™, PolyPurge, Polyram, Dyna-Purge®, Ultra Purge
Metodi meccanici di pulizia
Questi metodi richiedono lo smontaggio delle viti e dei cilindri dall’estrusore e l’uso di attrezzature specifiche per rimuovere manualmente i residui di plastica.
- Spazzole metalliche e strumenti manuali:
- Utilizzate per rimuovere i residui più tenaci dalla superficie delle viti e dei cilindri.
- Generalmente in acciaio inox o ottone per evitare di graffiare le superfici.
- Sistemi a getto di sabbia o graniglia:
- Questi strumenti utilizzano particelle abrasive per eliminare i residui carbonizzati e plastici.
- Materiali abrasivi: sabbia, graniglia metallica o plastica, a seconda della durezza dei residui e della sensibilità delle superfici.
- Bagni ad ultrasuoni:
- Utilizzati per pulire a fondo piccole componenti come ugelli o anelli di arresto delle viti.
- Gli ultrasuoni creano microbolle che implodono, rimuovendo i residui dai dettagli più difficili da raggiungere.
Forni a pirolisi
La pirolisi è una delle soluzioni più efficaci per rimuovere residui di plastica polimerizzata o carbonizzata.
Ma come funzionano i forni a pirolisi?
- Operano a temperature tra i 400-500°C in assenza di ossigeno per evitare la combustione diretta.
- Decompongono i residui di plastica in gas e ceneri, lasciando le superfici metalliche pulite.
- Sono particolarmente utili per la pulizia delle viti e cilindri utilizzati per lavorare materiali ad alte temperature o resistenti al calore, come il PVC o il polietilene reticolato.
Materiali chimici per la pulizia manuale o bagni chimici
In alcuni casi, possono essere utilizzati solventi chimici o additivi detergenti per sciogliere i residui di plastica senza danneggiare le parti metalliche.
Solventi chimici:
- Prodotti a base di solventi forti o acidi deboli in grado di sciogliere i residui polimerici.
- Utilizzati generalmente per materiali termoplastici resistenti come nylon o policarbonato.
Bagni alcalini o a solvente:
- Le parti vengono immerse in soluzioni chimiche calde che sciolgono la plastica o ne facilitano la rimozione meccanica.
- Limitazioni: alcuni solventi possono essere corrosivi e quindi devono essere utilizzati con cautela, soprattutto su acciai speciali o parti con rivestimenti superficiali.
Fattori da considerare nella scelta dei materiali di pulizia
1. Tipo di materiale plastico lavorato: Polimeri con punti di fusione o caratteristiche termiche diverse richiedono tecniche di pulizia differenti.
2. Sensibilità delle superfici: Alcuni cilindri e viti hanno rivestimenti superficiali (ad esempio, nitrurazione, cromatura) che possono essere danneggiati da metodi troppo abrasivi o chimici aggressivi.
3. Sicurezza e impatto ambientale: Solventi chimici e metodi abrasivi devono essere gestiti in modo appropriato per evitare danni ambientali o rischi per la sicurezza degli operatori.
4. Frequenza di pulizia: La scelta del metodo può dipendere dalla frequenza dei cambi di produzione e dal tipo di materiali utilizzati. Gli impianti che processano materiali diversi frequentemente potrebbero richiedere soluzioni di pulizia rapide e versatili come i purging compounds.